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| Anime Notturne di Ishtar
Quando la notte con il suo scuro mantello scenderà lentamente su di noi e sul resto del mondo, quando la nebbia con la sua bianca veste si espanderà come una malattia che intacca il genere umano con la velocità di un lampo, quando il silenzio governerà imponente simile a un faraone che assoggetta i sudditi interrotto solamente da una mortuale melodia diffusa in tutto il territorio da una campana, quando stormi di pipistrello, anime simili a noi, voleranno verso l'ultimo confine della notte, allora noi, anime oscure, risorgeremo come nere rose che spuntano dal cemento. I nostri sepolcri si apriranno, le catene del giorno si scioglieranno e noi intraprenderemo misteriosamente la nostra tetra magnifica danza, accompagnati dai nostri fidi compagni che proteggono le nostre ombre, facendoci trasportare oltre ogni dimensione oltre ogni calcolo temporale dall'abbraccio della nebbia, ricercando nuove vittime su cui imporre il nostro sigillo.
Occhi di tenebra di Vampyria
Ricordo ancora quella notte... A volte mi sembra che siano passati mille anni, altre è come se in tutta la vita non avessi vissuto che quel momento. Non riesco a pensare a ciò che era la mia vita prima di allora, è come se fosse totalmente persa e oscurata, la mia mente completamente vuota... Non riesco più a vedere altro che quell'immagine... Era bellissimo, quella notte, quando il mio sguardo incontrò il suo, tanto bello da oscurare la luce delle stelle, non disse una parola, solo se ne stava lì, immobile, i lunghi capelli mossi dal vento e un sorriso strano sulle labbra innaturalmente rosse. La pelle bianchissima e diafana come se fosse fatta con la luce della luna e quegli occhi indefinibili, simili al bagliore di un diamante nero. Comparve così, dal nulla, come un alito di vento freddo. Tutto in quel momento era sparito, non ricordo più nemmeno dove ero... So solo che ero immersa nella notte più silenziosa che avessi mai vissuto, intorno a me un buio totale. Alzò lo sguardo e mi sentii come rapita, in quell'istante mi sembrava di sprofondare e sprofondare, di cadere in un infinito indefinibile, immenso e oscuro come un oceano, in un nero vortice; non riuscivo a muovere un dito. Non so quanto durò... Ad un tratto vidi una luce. Prima era solo un puntino bianco, poi divenne un bagliore lattiginoso che si espandeva, poi esplose squarciando le tenebre. Aprii gli occhi. Mi ritrovai nel mio letto senza capire come ci fossi arrivata, tutto era come al solito, il sole era già alto nel cielo ed era talmente luminoso che mi facevano male gli occhi. Allora era un sogno, pensai, ma che strano sogno: ero talmente stanca che mi sembrava di aver camminato per ore, non riuscivo a muoverm...Read the whole post... |
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