Origini della Cavalleria
In Grecia erano chiamati cavalieri coloro che possedevano un cavallo mentre a Roma essi appartenevato ad un ceto definito dal censo a condizione di non appartenere ad una famiglia oberata da vincoli di servitù. Tuttavia nell'immaginario collettivo il termine "cavaliere" non indica solo il possesso di un cavallo e l'appartenenza ad un ceto che permetta questo lusso. Il termine possiede anche connotazioni fantastiche conferite ad esso dalle storie leggendarie afferenti al ciclo carolingio e al ciclo bretone.
Il cavaliere è soprattutto cristiano e deve possedere determinati valori e virtù, come ad esempio essere dedito alla causa della difesa della fede contro gli infedeli ed i pagani, essere ligio ai doveri inerenti ad un rapporto di amicizia, essere leale anche verso il nemico, tenere fede alla parola data, proteggere i deboli e mostrare pietà verso i vinti, essere saggio, essere forte e coraggioso.
Valori propriamente militari, quali la forza ed il coraggio, si innestano sul sostrato rappresentato dalla fede cristiana creando una sorta di "etica del guerriero cristiano".
I valori della Cavalleria erano estranei ai barbari a cavallo che calavano dal nord per depredare e razziare i territori appartenuti all'Impero Romano l'Occidente. Essi erano solo degli abili guerrieri a cavallo. Tra l'altro utilizzavano accorgimenti tecnici sconosciuti ai Romani - il ferro di cavallo, la sella e la staffa - che fecero sì che la tecnica dei combattimenti conoscesse una evoluzione rendendo la cavalleria il corpo di élite di ogni esercito dell'epoca.
Le orde barbariche a cavallo non erano considerati eserciti di cavalieri perché tali guerrieri non possedevano le virtù in grado di conferire loro la dignità propria della nobiltà. Il mito del cavaliere, infatti, ebbe origine dopo la conversione di intere orde barbariche alla fede cattolica, come conseguenza della conversione dei loro capi ai quali erano legate da un imprescindibile rapporto di lealtà e di fedeltà. I guerrieri a cavallo, allora, smisero di essere "barbari" e brandirono le loro spade a difesa della cristianità, facendo propri i valori della nuova fede.