Fuochi Fatui e luci nei boschi

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view post Posted on 23/11/2009, 01:26


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Fuochi Fatui e luci nei boschi





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La tradizione anglosassone è ricchissima di racconti di fate o spiriti che si presentano come fuochi fatui, in inglese chiamati Will o' the Wisp.
I fuochi fatui sono piccole fiammelle solitamente di colore blu, che si manifestano a livello del terreno in particolari luoghi come i cimiteri, le paludi e gli stagni nelle brughiere. Il periodo migliore per osservarli è nelle fredde sere d'autunno. La loro origine non è del tutto chiara ma l'ipotesi più diffusa è che si tratti di fiammelle derivate dalla combustione del metano e della fosfina dovuta alla decomposizione di resti organici. I pochi testimoni di questo fenomeno affermano però, che i fuochi fatui siano freddi e questo porterebbe a pensare che non si tratti di una vera e propria combustione dei gas. Le leggende sui fuochi fatui sono moltissime. Nell'antichità si ritenevano la dimostrazione dell'esistenza dell'anima.
Nella tradizione anglosassone, I Will o' the Wisp erano noti per la loro natura ambigua, talvolta maligna. Sono molti i racconti in tal senso, nei quali misteriose luci portano sperduti viandanti fuori strada, conducendoli in zone pericolose. Leggende di questo tipo esistono in tutta la Gran Bretagna, e anche il nome dei fuochi fatui cambia a seconda della regione.

fuochi fatui in FinlandiaWirt Sikes nel suo libro “British Goblins” fa riferimento a una storia molto popolare in Galles: un passante, che sta tornando tardi la sera verso casa, nel buio nebbioso vede, di fronte a sé di una cinquantina di metri, una debole luce muoversi a poca distanza dal suolo, e nella penombra gli pare di vedere che la lanterna sia sorretta da uno strano piccolo uomo ricurvo. Il viandante segue il portatore della “lanterna” nel buio per diversi chilometri, pensando che conoscesse (o vedesse) la strada meglio di lui. Ad un certo punto, però, si ritrova di colpo sull’orlo di un precipizio, sul fondo del quale un fiume in piena scroscia furente, rigonfio delle piogge degli ultimi giorni.

Solo in quel momento il viandante si rende conto che la luce è sospesa a mezz’aria, ben al di sopra del torrente, anche se nel buio gli sembra di intravedere ancora il piccolo uomo che sorreggeva la luce guardarlo con uno sguardo maligno, e ridacchiare. Poi, la luce svanisce di colpo, e l’uomo si ritrova solo, a chilometri da casa, nel buio più completo e sull’orlo di un precipizio.
Naturalmente le fiabe dei Will o' the Wisp sono varie, e questi fuochi fatui non sono poi sempre così pericolosi, talvolta guidano i viandanti verso tesori nascosti, o più spesso vengono associati alle fate e al loro modo bizzarro e a volte apparentemente dispettoso di comportarsi.

Anche in Italia, e più precisamente nella provincia di Sondrio, si parla di questo fenomeno, che localmente viene definito “il caso delle inquietanti fiammelle di Caiolo e di Berbenno”. I viandanti che, dopo il crepuscolo, percorrevano una strada di campagna nella piana di Caiolo, si vedevano rincorrere da fiammelle misteriose che sorgevano tra le zolle all’improvviso e vagavano come anime in pena. Gli esperti ritengono si tratti dei cosiddetti fuochi fatui, nella fattispecie probabilmente causate dai corpi dei numerosi soldati caduti nella famosa battaglia del 1487, sparsi in quella piana. Ma nel folklore locale si continua a pensare al diavolo, alle streghe e a tutte le creature della notte.

A proposito di fiammelle: tra il 1881 e il 1920 a Berbenno, sul lato sud-est della vigna Negri, ma anche verso Postalesio e Via Piana, persone attendibilissime dichiararono di aver visto una fiammella vagare nelle notti, sia invernali che estive. Il fenomeno non fu mai spiegato, dovendo escludersi in partenza che si trattasse di fuochi fatui, accadendo il fatto anche nella stagione fredda.
 
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