Buddismo Tibetano - LA RUOTA DELLA VITA o ruota del samsara,, Parte prima

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view post Posted on 9/12/2009, 22:48


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da un mondo in cui si vive in solitudine, cibandosi di musica, libri, internet...

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Tratto da :"La pratica della divinità nell'arte tibetana" di Jonathan Landaw e Andy Weber ed. Chiara Luce


Kalu Rinpoche, “le cause del samsara sono prodotte dalla mente, e la mente è ciò che ne sperimenta le conseguenze. Null’altro che la mente crea l’universo, e null’altro che essa lo sperimenta ".


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Ruota del samsara




Secondo la dottrina buddhista, il cosmo non è né permanente nè creato.
Al suo vertice vi sono i quattro regni di rinascita puramente mentale, senza forma; al di sotto i regni di pura forma, dove abitano gli dei, che non sono né permanenti, né eterni; al di sotto il regno del desiderio, dove vivono gli dei vedici, gli animali, gli uomini e gli dei gelosi.
Ancora al di sotto vi sono i regni degli spiriti famelici e gli inferi.
All'interno di questa ruota si trovano 6 sfere di esistenza in ognuna delle quali può rinascere l' Esistenza.

Il diagramma noto come Ruota della Vita , che illustra i vari reami dell'esistenza ciclica e gli esseri che li abitano, è principalmente un supporto visivo che ci permette di ottenere una chiara comprensione di come opera la nostra mente.
Contemplandolo bene e studiando gli insegnamenti che essa illustra, possiamo riconoscere che la causa di tutta la nostra indesiderata sofferenza è radicata nei difetti mentali e nelle illusioni che oscurano la natura essenzialmente pura della nostra mente.
In tal modo saremo motivati a eliminare completamente le illusioni e i difetti mentali, e a conseguire così la liberazione dall'esistenza condizionata.

Sin dagli inizi del buddhismo, queste raffigurazioni hanno avuto un ruolo importante nel fornire gli insegnamenti spirituali a persone di ogni livello intellettuale e continuano ad essere tuttora utilizzati al medesimo scopo.

Ad esempio, nel Nepal odierno spesso si possono osservare monaci itineranti spostarsi di villaggio in villaggio portando con sé, tra le altre cose, un dipinto arrotolato raffigurante la Ruota della Vita, o qualche altro insegnamento.
Arrivando in un villaggio,il monaco si trova presto al centro dell'attenzione dei paesani, interessati ad ascoltare le notizie della campagna circostante e delle lontane città.
Poi egli srotola la tanka letteralmente, ('documento scritto ) e intrattiene e istruisce gli astanti spiegandone il significato, a volte mediante una prosa ordinaria, a volte con versi cantati facilmente memorizzabili.

Come dimostra questo esempio, l'arte buddhista e gli insegnamenti buddhisti si sono sempre diffusi contemporaneamente, e lo sviluppo dell'una ha sempre comportato lo sviluppo degli altri.
Si afferma che il diagramma della Ruota della Vita abbia avuto la seguente origine.` Uno dei maggiori benefattori di Sakyamuni, re Bimbisara di Magadha, aveva ricevuto un prezioso regalo da un re suo vicino e non riusciva a trovare qualcosa di adatto con cui contraccambiare il dono. Venuto a conoscenza del dilemma di Bimbisara, Buddha spiegò come disegnare la Ruota della Vita e disse: "Dai questo disegno al tuo amico ed egli ne sarà completamente soddisfatto".

Il sovrano amico di Bimbisara era sufficientemente maturo per ricevere l'istruzione spirituale, e l'ispirazione del Buddha si rivelò così intensa che non appena egli ebbe letto le strofe scritte sotto il diagramma sviluppò la rinuncia e una profonda comprensione intuitiva della realtà.

Quando l'mmagine della Ruota della Vita e gli insegnamenti che essa rappresentava vennero diffusi in tutto il regno, tutti coloro che la contemplarono e ne meditarono gli insegnamenti ottennero un grande beneficio.
Dirigendo l'attenzione al centro della ruota, possiamo osservare tre animali che rappresentano i tre fondamentali difetti mentali o illusioni, cause di ogni sofferenza e insoddisfazione. Questi sono un maiale, che rappresenta l'ignoranza; un piccione," che rappresenta l'attaccamento colmo di bramosia; e un serpente, che rappresenta la rabbia.

Nel dipinto, ( cerchio interno) il piccione e il serpente escono dalla bocca del maiale, per indicare che i deleteri dìfetti mentali dell'avido attaccamento e della terribile rabbia derivano entrambi dall'ignoranza fondamentale riguardo l'effettiva natura della realtà. (Piccione=attaccamento,Serpente= Rabbia. Maiale= ignoranza).
In altre versioni, i tre animali vengono raffigurati in cerchio, per indicare l'interdipendenza di questi tre fondamentali difetti mentali.

La ruota è divisa in sei sezioni per illustrare le esperienze degli esseri che, a causa dell'onnipervadente influenza della fondamentale ignoranza, nascono nei seri reami come dei, semidei, esseri umani, animali, spiriti famelici o esseri infernali. Questi reami sorgono non per opera di un dio creatore, bensì dal maturare delle potenzialità precedentemente create dalle nostre azioni positive o negative (sanscr. karma). Poiché tutte queste azioni del corpo, della voce e della mente vengono motivate dalla mente, tutti i sei reami in definitiva sono creazioni della nostra stessa mente.

Questi sei stati di esistenza si possono anche interpretare come particolari stati di coscienza, esperibili proprio in questo momento nella nostra condizione di esseri umani, ad esempio quando ci imbattiamo negli estremi del piacere o del dolore mentale o fisico.
Nella parte inferiore della ruota si trova il reame infernale (sanscr. narak), caratterizzato da una terribile sofferenza.
Lo presidia Yama, il Sovrano della Morte, che regge nella mano destra un bastone che utilizza come indicatore e nella sinistra uno specchio. Davanti a lui vi è inginocchiata una persona da poco deceduta - da interpretarsi come la persona stessa che osserva il dipinto - e le varie azioni positive o negative della sua vita appena terminata vengono riflesse nello specchio di Yama e pesate sulla bilancia del demonio che gli è accanto. Se le attività negative superano quelle positive, lo sfortunato essere viene condotto a subire l'estrema calura, il gelo, la prigionia, il dolore lancinante e gli altri terribili tormenti di questo angoscioso stato di esistenza.

E' importante rammentare che malgrado ciò che viene tanto vividamente e drammaticamente raffigurato, le esperienze dolorose di questo e degli altri reami non sono punizioni inflitte da un agente esterno. Né occorre considerare questi reami come luoghi di prigionia preesistenti, cui gli esseri sofferenti vengono condannati da qualche forza esterna. Come scrisse il grande maestro indiano Shantideva:
Chi ha creato intenzionalmente tutte le armi che tormentano chi si trova all'inferno? Chi ha creato la superficie di ferro incandescente? ... Il Buddha ha affermato che tutte questi fenomeni derivano dall'operato di una mente malvagia. Per cui all'interno delle sfere dei tre mondi l'unica cosa da temere è la mia stessa mente.

Nel caso della sofferenza infernale, le cause predominanti che conducono a sperimentare tali terribili situazioni sono il nocivo difetto mentale dell'ira furibonda, presente nella nostra mente incontrollata, e le azioni dannose, come l'omicidio, che possiamo commettere motivati da questo potente difetto mentale. Anche nel reame umano è possibile provare una piccola parte di sofferenza infernale, ad esempio quando schiumiamo di rabbia o siamo prigionieri di una angosciosa paranoia.
Alla sinistra del reame infernale viene raffigurato il reame degli spiriti famelici (sanscr. preta).l'avarizia è il principale difetto mentale che causa la rinascità ín questo luogo dove si sperimentano situazioni estremamente miserevoli.


....segue seconda parte
 
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