Buddismo Tibetano - LA RUOTA DELLA VITA o ruota del samsara,, Parte terza

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view post Posted on 9/12/2009, 23:05


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Buddismo Tibetano - LA RUOTA DELLA VITA o ruota del samsara


Parte terza




In una vita passata, sotto la pervasiva influenza dell' ignoranza riguardo la natura della realtà, siamo stati motivati a preservare e difendere la presunta esistenza intrinseca del nostro Io. Per cui abbiamo compiuto una grande varietà di azioni , positive e negative, che hanno depositato numerose impronte mentali, o istintive potenzialità karmiche, nella nostra coscienza. Alcune di queste azioni sono state sufficientemente costruttive o positive da depositare potenzialità per una futura rinascita umana.

Mentre la vita passata si avvicinava al suo termine, abbiamo provato una grande insicurezza e un'intensa paura di morire. La nostra identità l'Io si è trovata di fronte alla minaccia d'estinzione, per cui abbiamo provato bramosia e attaccamento, sia per il corpo che eravamo sul punto di lasciare sia per il nuovo corpo che avrebbe sostituito quello che eravamo costretti ad abbandonare.

A causa di tale bramosia e attaccamento sorti al momento della morte, alcune impronte mentali depositate nella nostra coscienza sono maturate a scapito di altre, e tale processo di maturazione è culminato alla fine nell'esistenza , la decisiva azione mentale ha fatto in modo che la nostra coscienza morente rinascesse in un'altra esistenza umana.

Poiché questa azione decisiva causa l'avvento di un'altra vita, essa riceve il nome dal suo risultato finale e viene definita esistenza o a volte divenire.)
Durante il processo della morte la nostra coscenza diventa sempre più sottile e infine si è separata dal corpo, e quindi è entrata nello stato intermedio o bardo. Sospinta dai venti del proprio karma, la nostra mente ha sperimentato delle visioni simili a quelle di un sogno , di rigetto e di attrazione, sino a quando non si è imbattuta in una coppia di esseri umani dotati delle necessarie connessioni karmiche per diventare i nostri genitori, Il nostro continuum mentale di nuovo è diventato sempre più sottile e alla fine è entrato in contatto con l'unione di sperma e ovulo dei nostri futuri genitori.

Il concepimento ha segnato la nostra nascita nel reame umano, come pure l'inizio del nostro sviluppo embrionale che inizia con nome e forma. ( Nome si riferisce al nostro flusso di coscenza che racchiude in sé varie impronte mentali e potenzialità del passato, mentre forma si riferisce alla base da cui si svilupperà il nostro corpo fisico - l'uovo fecondato stesso).

Mentre ci trovavamo ancora nel grembo materno, si sono sviluppate le sei fonti , le cinque facoltà sensoriali più la coscienza mentale che hanno condotto al contatto con gli appropriati oggetti di senso. Tutto ciò alla fine ha provocato le nostre prime sensazioni di piacere, dolore e indifferenza riguardo tali oggetti, in quanto effetto maturante di passate azioni positive, negative o neutre.

Dal concepimento in poi iniziamo a invecchiare, subendo i vari cambiamenti e sofferenze comuni alla condizione umana, per cui alla fine sperimentiamo l'invecchiamento e infine la morte. Mentre la nostra futura morte segnerà il completamento della catena dei dodici anelli, nel contempo abbiamo iniziato a forgiare innumerevoli nuove catene continuando, nel corso della vita, a depositare impressioni nella nostra coscienza e impegnandoci in ulteriori azioni motivate dall' ignoranza. In tal modo rimaniamo legati al ciclo della continua esistenza insoddisfacente, noto come samsara, termine che letteralmente significa 'vagare' o 'girare in tondo'.


Sino a quando noi e gli altri esseri imprigionati nel samsara non avremo eliminato l'ignoranza sviluppando la penetrante saggezza, condanneremo noi stessi a migrare incessantemente da un insoddisfacente reame dell'esistenza all'altro. Tuttavia, anche se questo ricorrente ciclo di morte, rinascita e perpetua insoddisfazione è stato definito Ruota della Vita, abbiamo la possibilità di vivere un altro tipo di esistenza, una che si trova al di fuori di questo circolo vizioso.

Essa è rappresentata negli angoli superiori del dipinto dalla figura di un buddha un essere che si è pienamente risvegliato dall'incubo dell'ignoranza che in piedi indica la luna simbolo del conseguimento del nirvana, la totale eliminazione di ogni illusione e sofferenza.
Per cui, come la Ruota della Vita rappresenta le prime due nobili verità della sofferenza e delle sue cause, le figure esterne alla Ruota rappresentano le altre due nobili verità: la cessazione della sofferenza e il sentiero dello sviluppo spirituale che conduce a tale cessazione.

Citiamo infine le strofe che Sakyamuni appose sotto il primo diagramma della Ruota della Vita, che ebbero tale profondo effetto sull'amico di re Bimbisara. Esse affermano: Compiendo il positivo e abbandonando il negativo, metti in pratica l'insegnamento del Buddha.
Come un elefante in una casa fatta di paglia, distruggi le forze del Sovrano della Morte.
Chiunque con coscienziosità pratica questa dottrina di disciplina abbandonerà la ruota della vita, estinguendo ogni sofferenza.

In questi versi il Buddha spiega che se ci impegniamo con sufficiente sforzo nei tre addestramenti della disciplina etica, della concentrazione e della saggezza, come vengono illustrati nel Dharma, anche le sofferenze più terribili del samsara potranno essere completamente e definitivamente eliminate.

Poiché le fonti di ogni sofferenza l'ignoranza e gli altri conseguenti difetti sono totalmente prive di esistenza intrinseca, il praticante ben addestrato potrà facilmente sconfiggere il Sovrano della Morte, proprio come un possente elefante distrugge una fragile capanna d'erba.
 
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